Da giugno 2017, i lavoratori e le lavoratrici iscritti alla Gestione Separata, che versano i contributi con aliquota maggiorata dello 0,72%, hanno diritto al congedo parentale indennizzato per un periodo massimo complessivo tra entrambi i genitori pari a sei mesi, da usufruire entro i primi tre anni di vita del bambino, o dall’ingresso in famiglia o in Italia del minore nei casi di adozioni o di affidamenti preadottivi.
L’indennità per il congedo parentale, pari al 30% del reddito dell’ultimo anno, nel caso di fruizione nel corso del primo anno di vita del bambino, spetta solo se il richiedente è in possesso di almeno tre mesi di contributi nel medesimo periodo preso a riferimento per il riconoscimento del diritto all’indennità di maternità. Oppure nei dodici mesi antecedenti l’inizio del periodo del congedo stesso, se questo è fruito dopo il primo ed entro il terzo anno di vita.
La madre o il padre possono inoltre fruire del congedo parentale in maniera frazionata a mesi o a giorni, ma non in modalità oraria come previsto per i lavoratori dipendenti.
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SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
Le misure a sostegno delle famiglie sono varie e sono state introdotte con più provvedimenti normativi: l’obiettivo è aiutare le famiglie con figli, supportare la genitorialità ed erogare prestazioni economiche per i nuclei familiari, a partire da quelli più bisognosi e con redditi più bassi.
Queste le principali misure previste: dal congedo di maternità (obbligatoria e facoltativa) e paternità, al Premio alla nascita, dal supporto economico con l’Assegno al nucleo familiare e l’Assegno unico, al Bonus bebè e Bonus nido.
Vediamole più in dettaglio:
Maternità obbligatoria
Principale sostegno per le donne lavoratrici che permette loro di vivere un momento così importante della loro vita mantenendo un corrispettivo economico pari all’80% dell’ultimo stipendio per la durata di 5 mesi.
Maternità facoltativa
Permette alle neo-mamme lavoratrici di continuare ad accudire i loro figli astenendosi dal lavoro per altri 6 mesi, percependo il 30% del loro ultimo stipendio.
Congedo di paternità
Congedo obbligatorio della durata di 7 giorni fruibile anche per i papà a seguito della nascita di un figlio.
Premio alla nascita
È un bonus del valore di 800€ per figlio che viene erogato dalla 35ma settimana o dopo la nascita, per venire incontro alle spese che le famiglie sostengono per la nascita.
Bonus bebè
Un assegno mensile erogato dalla nascita del figlio, che varia da un minimo di 80€ ad un massimo di 160 (in base al reddito) fino all’anno di vita del bambino.
Bonus nido
È un contributo massimo di 3000€ (erogato in base al reddito famigliare) che ha lo scopo di rimborsare una parte delle rette per la frequenza degli asili nido.
Assegno al nucleo familiare
È una prestazione economica mensile erogata ai lavoratori dipendenti, il cui importo varia in base al nucleo familiare e in base al reddito, per sostenere economicamente le famiglie fino al compimento del 18° anno dei figli.
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REDDITO DI CITTADINANZA IN SCADENZA A SETTEMBRE: LA DOMANDA DI RINNOVO
Da ottobre migliaia di percettori del Reddito di cittadinanza non riceveranno l’assegno mensile: a fine settembre, infatti, scade per i primi beneficiari il termine di 18 mesi in cui hanno avuto diritto al sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale.
Scaduti i 18 mesi, i beneficiari potranno presentare la domanda di rinnovo solo se ancora in possesso dei requisiti economici e reddituali richiesti: in tal caso continueranno a percepire il sussidio per ulteriori 18 mesi, previa sospensione dell’erogazione della somma per un periodo di un mese prima di ciascun rinnovo. (per leggere tutto l’articolo clicca sul titolo)...
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NUOVA PROROGA DI DUE MESI PER LE INDENNITÀ NASPI E DIS-COLL
Le indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL sono state prorogate di altre due mensilità.
La misura è contenuta nel “Decreto Agosto” che prevede prestazioni economiche previdenziali e assistenziali per aiutare cittadini e famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria in corso.
L’INPS non ha ancora emanato le norme applicative definitive, vi aggiorneremo appena verranno comunicate ufficialmente.
NASpI e DIS-COLL sono state già in precedenza prorogate di due mesi, (per leggere tutto l’articolo clicca sul titolo)......
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NUOVA MENSILITÀ PER IL REM: LA DOMANDA ENTRO IL 15 OTTOBRE 2020
Il Reddito di Emergenza (REm) è stato prorogato di una ulteriore mensilità per i nuclei familiari che vivono in condizioni di povertà.
Il “Decreto Agosto” prevede una serie di prestazioni economiche previdenziali e assistenziali con l’obiettivo di dare supporto ai cittadini e alle famiglie italiane in particolare difficoltà in questo periodo di crisi e grande incertezza economica dovuto all’emergenza sanitaria. (per leggere tutto l’articolo clicca sul titolo)...
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BONUS DI 1000 € PER COLF E BADANTI: È ANCORA POSSIBILE CHIEDERLO?
Una buona notizia per colf e badanti: fino ad esaurimento delle risorse stanziate è ancora possibile richiedere il bonus di 1.000,00 € previsto per i lavoratori domestici.
Infatti con il Decreto Rilancio sono stati assegnati 460 milioni di euro destinati ad altrettante domande per il bonus: ad oggi le risorse non sono terminate, quindi c’è ancora tempo per farne richiesta!
Vediamo chi ne ha diritto (per leggere tutto l’articolo clicca sul titolo)...
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podcast.radiopropostainblu.it/files/podcasts/7/proposta/acliinforma_16-04-2020_10-04.mp3
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I nuovi requisiti della indennità di disoccupazione DIS-COLL
Buone notizie per i collaboratori coordinati e continuativi: a partire dal 5 settembre 2019, è stato modificato in senso più favorevole il requisito necessario per l’accesso all’indennità di disoccupazione DIS-COLL. In caso di perdita involontaria del lavoro, infatti, non saranno più necessari tre mesi di contributi nell’anno precedente la richiesta, bensì solo un mese.
Introdotta in via sperimentale nel 2015 ed oggetto di diverse proroghe fino al 30 giugno 2017, l’indennità DIS-COLL è diventata (per leggere tutto l’articolo clicca sul titolo) ...
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ASSEGNO SOCIALE E PENSIONE DI CITTADINANZA SONO COMPATIBILI
L’Assegno sociale è una prestazione assistenziale, erogata a domanda, destinata ai cittadini italiani e stranieri (comunitari ed extracomunitari, questi ultimi in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo) che non hanno mai lavorato oppure non hanno diritto alla pensione derivante da contributi.
Per poter fare la domanda il richiedente deve avere compiuto 67 anni di età anagrafica, risiedere e aver soggiornato legalmente in via continuativa per almeno 10 anni nel territorio italiano, e possedere, se non coniugato, un reddito inferiore a 5.953,87 € per l’anno 2019; nel caso sia coniugato il tetto è di 11.907,74 €.
Anche l’assegno sociale, come le altre prestazioni pensionistiche, può essere destinatario delle maggiorazioni sociali, sempre rispettando i limiti di reddito previsti dalla legge.
Da gennaio 2019, a seguito dell’introduzione della pensione di cittadinanza, anche chi riceve l’assegno sociale potrebbe rientrare nei parametri per richiedere questa prestazione.
Quali sono i requisiti per ottenere la pensione di cittadinanza?
Appartenere ad un nucleo familiare composto esclusivamente da soggetti di età pari o superiore a 67 anni, conviventi eventualmente con persone di età inferiore in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza; Isee non superiore ai 9.360 €; un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 €, con esclusione della casa di abitazione; patrimonio mobiliare Isee non superiore ai 6.000 € per nuclei composti da un solo soggetto, incrementabili a seconda della composizione del nucleo familiare; un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 7.560 euro (incrementato a 9.360 nel caso il nucleo risieda in abitazione in locazione), moltiplicata per uno specifico parametro della scala di equivalenza.
L’importo della pensione di cittadinanza integra i redditi familiari fino a raggiungere il limite di 780 euro mensili se il richiedente paga affitto o mutuo, 1.092€ se si tratta di una coppia coniugata.
Facciamo qualche esempio concreto:
- Giovanni, 68 anni, vive da solo in casa propria con l’assegno sociale, in banca quasi nessun risparmio: potrebbe aver diritto ad una quota mensile di Pensione di Cittadinanza.
- Anna e Dino, 66 anni lei e 72 lui, coniugi entrambi pensionati, vivono da soli in affitto, Anna ha la pensione di invalidità civile e Dino l’assegno sociale, un piccolo risparmio in banca: potrebbero aver diritto alla pensione di cittadinanza sotto forma di sostegno economico al canone di locazione.
Domanda per la Pensione di Cittadinanza
Per inoltrare la domanda di Pensione di Cittadinanza è necessario essere in possesso della dichiarazione DSU o ISEE 2019 già fatta al CAF, senza questo modello non è possibile procedere con la richiesta.
Prenota un appuntamento presso una delle sedi del Patronato ACLI, i nostri operatori sono a disposizione per la presentazione della domanda, sarà poi l’INPS a verificare il possesso dei requisiti necessari e così determinare il beneficio economico in base a quanto prevede la norma.
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BONUS MAMMA E ASSEGNI AL NUCLEO FAMILIARE SONO COMPATIBILI?
Il Premio alla nascita di 800 euro, noto come Bonus Mamma, viene riconosciuto dall’INPS per la nascita o l’adozione di un minore, su domanda della futura madre al compimento del settimo mese di gravidanza o alla nascita, adozione o affidamento preadottivo.
Con il recente messaggio del 18 luglio, l’INPS ha chiarito che sia il Bonus Mamma che l’Assegno di natalità, cioè il Bonus bebè, non vanno considerati tra i redditi rilevanti per la determinazione dell’importo mensile degli assegni al nucleo familiare.
Per questo motivo queste prestazioni non vanno indicate nella domanda telematica presente sul sito dell’Istituto.
Gli operatori del Patronato Acli sono disponibili per fornirti tutte le informazioni e il supporto necessari.
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